Attori di Casa Nostra

Nello Appodia durante una pausa sul set del film Ben Hur



Per gentile concessione dell’autore, Mirko CELLANETTI, riportiamo integralmente l’articolo “Nello Appodia”, pubblicato sul sito dell’Associazione Simbruina Stagna (www.simbruinastagna.it).

Nello Appodia (Subiaco, 30 luglio 1926 – Roma, 7 maggio 2004) è stato un attore italiano. Secondo di tre figli (due sorelle entrambe viventi e una tutt’ora a Subiaco) di Minicucciu Persecò e Cariddonia Capitani nato nel rione Murittu/Mbrestecata si trasferisce a Roma dopo il servizio militare e apre una sartoria nel quartiere Prati.
Lavora anche per i clienti di Cinecittà che in quell’epoca brulica di comparse per i grandi Kolossal in programmazione.
In questo contesto gli si presenta la ghiotta occasione di gettarsi nella mischia e ottenere le prime parti come comparsa, cimentarsi nella possibilità di conoscere personaggi famosi, frequentare salotti buoni e guadagni più facili, tali da fargli abbandonare la professione di sarto e dedicarsi a tempo pieno all’attività cinematografica, senza nascondere il sogno della “ribalta”, comune a tanti giovani nel dopoguerra, e di poter magari “sfondare” nel mondo della celluloide.
Le premesse sono infatti più che buone e lo troviamo già nel 1958 fare un’importante apparizione nel film-kolossal Ben Hur (1959 William Wyler) al fianco di Charlton Heston nella lunga scena dei rematori/schiavi nella nave romana. L’evento è sconvolgente perché proprio lui viene scelto fra tante comparse ad affiancare il grande attore americano. Anche le locandine ufficiali del film lo ritraggono in quella inquadratura e sono affisse in tutto il mondo conosciuto.
Sono conservate alcune belle foto che lo immortalano a Cinecittà durante le pause di scena. Nello stesso periodo sembra che Nello Appodia sia la comparsa più gradita a Totò, perché appare al suo fianco in numerosi film, da Totò a Parigi (1958 Camillo Mastrocinque): elegantissimo in frac insieme al Principe della risata e alla bellissima Sylvia Koscina mentre canta la sua “Miss mia cara miss”, Totò, Peppino e… la dolce vita (1961 Sergio Corbucci): lunga scena nel night club di via Veneto dove lui è il cameriere, Risate di gioia (1960 Mario Monicelli): è uno dei partecipanti alla festa e un uomo in chiesa insieme alla grandiosa Anna Magnani e a Ben Gazzarra, Letto a tre piazze (1960 Steno): uno dei partecipanti alla festa, Arrangiatevi (1959 Mario Bolognini): un uomo che esce dall’aeroporto. E arrivano le prime vere e proprie scritturazioni come attore, accreditato a pieno titolo nel cast ufficiale del film.
Tra i ruoli cinematografici di maggior rilievo vanno ricordati quelli nel film Dieci italiani per un tedesco (Via Rasella) (1961 Walter Maria Ratti): uno degli arrestati della retata nazista, Il segugio (1962 Bernard Roland ): con il grande comico Henry Salvador, Strada senza uscita – Dead End (1969 Gaetano Palmieri): lui è il personaggio Dino). Il periodo è magico per la cinematografia italiana e per Nello Appodia. Stringe amicizia con Fred Buscaglione, con cui condivise la brevissima esperienza cinematografica nei film Tu che ne dici?, diretto da Silvio Amadio con Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi, I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci (1959): uno dei giovani del club “La Fogna” dove canta il giovanissimo Celentano e Noi duri (1960) di Camillo Mastrocinque, uscito postumo dopo la tragica morte di Fred: lui è un gangster in un locale notturno.
Di questo evento Nello Appodia conserva una bellissima foto ricordo che lo vede a fianco di Fred Buscaglione in una pausa di scena.
Partecipa anche a lavori Tv e lo vediamo nello sceneggiato televisivo I fratelli Karamazov, diretto da Sandro Bolchi e trasmesso dalla RAI nel 1969: lui è uno degli invitati alla grande festa e inquadrato più volte e a lungo. Altra serie televisiva RAI “Il Triangolo rosso” del 1967 per la regia di Ruggero Deodato – I serie – secondo episodio “Un paio di occhiali” lui è il proprietario del garage. Recita anche a fianco di Renato Rascel, Aldo Fabrizi e del giovanissimo Terence Hill nel film Un militare e mezzo diretto da Steno nel 1959 (lui è un militare) e ancora con il grande Alberto Sordi nel Vigile (1960 Luigi Zampa): un invitato alla festa di ballo, e in Anthar l’invincibile (conosciuto anche come Il mercante di schiave) diretto da Antonio Margheriti del 1964: lui è un mercante arabo. Appare nel film in Tu che ne dici? di Silvio Amadio, nel secondo episodio de I nostri mariti di Dino Risi (1966); Da rilevare le sue partecipazioni ad alcuni film considerati capolavori della filmografia italiana di tutti i tempi: Detenuto in attesa di giudizio (1971 Nanni Loy) il detenuto ammanettato insieme ad Alberto Sordi), Un sacco bello (1980 Carlo Verdone): l’uomo che getta il secchio d’acqua sulla macchia d’olio, Il Marchese del Grillo (1981 Mario Monicelli): nel ruolo dell’avvocato di Aronne Piperno l’ebanista; lo vediamo nella scena iniziale del film La polizia ringrazia di Steno (1972) mentre accompagna con l’auto la proprietaria di una gioielleria; appare nel film C’eravamo tanto amati di Ettore Scola del 1974: lui è un curioso alla Fontana di Trevi, e Il conte Tacchia (1982 Bruno Corbucci): un sacerdote in chiesa.
Fece inoltre numerose apparizioni nei film di Franco e Ciccio: Il clan dei due Borsalini (1971 Giuseppe Orlandini): bella parte del sig. Oreste Donati padre di Pierino, I 2 deputati (1968 Giovanni Grimaldi): un giornalista parlamentare, I due assi del guantone (1971 Mariano Laurenti): un reporter all’autoparcheggio che scambia alcune simpatiche battute con i due comici siciliani; 00-2 agenti segretissimi (1964 Lucio Fulci): un uomo della gang coinvolto nella sparatoria. Nel 1977 interpreta l’importante ruolo di Don Vincenzo il sarto (che era la sua professione prima di dedicarsi al cinema e ai fotoromanzi) a fianco di Giuliano Gemma nel film Corleone di Pasquale Squitieri. Contemporaneamente all’attività cinematografica è impegnato nell’avventura dei fotoromanzi dei racconti molto simili ai fumetti, ma al posto delle vignette c’erano fotografie. Un fenomeno tutto italiano esploso dopo la guerra, esportato in mezzo mondo.
Il boom del fotoromanzo fu negli anni Settanta, quelli in bilico tra bianco e nero e storie a colori. Tirature mai più viste, da milioni di copie. Troviamo Nello già nel 1959 “Un bacio per chi cade” – pubblicato in Sogno dal n.17 (23 Aprile 1959) al n. 32 (6 Agosto 1959)”La primula rossa” – pubblicato in Luna Park dal n. 9 (1 Marzo 1962) al n. 37 (13 Settembre 1962. Ancora collaborazioni con la rivista Bolero e poi il grande abbraccio con le riviste del gruppo LANCIO: Marina n. 22 agosto 1963 “Il domani in fondo al cuore“, con Adriana Rame e Vezio Sabatini. È del mese successivo (settembre 1963) la partecipazione al n. 10 della rivista Idillio “Il tempo triste dell’amore” insieme a i due belli dell’epoca, Atina Mauro e Franco Andrei e al giovanissimo George Hilton. E poi nello stesso anno nella rivista Mina (sempre gruppo Lancio) n. 21 di dicembre “Amo un uomo senza cuore” a fianco di Evi Farinelli ed Alessandro Zippel. Parteciperà ininterrottamente a tutte le riviste della testata Lancio fino al 1996, a fianco dei più famosi e bravi attori del genere, come Franco Gasparri (con cui stringe una sincera amicizia professionale), Jean Mary Carletto, Adriana Rame, Franco Dani, Claudia Rivelli, Michela Roc, Katiuscia, Paola Pitti, Kirk Morris e Milena Miconi. Muore il 7 maggio 2004 a Roma all’età di 77 anni. È sepolto a Subiaco, suo paese di origine. Nel 2010 e nel 2011 sono state allestite a Subiaco due mostre dedicate a Nello Appodia, a cura del nipote Michele Giammei dell’Associazione Simbruina Stagna.

Mirko Cellanetti

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