Alla scoperta degli Arcani Maggiori e di noi stessi...




Tutto pronto. Appuntamento alle 9 al Giardino del Ponte con il caro Maurizio e la Dott.ssa Ceci, con l'obiettivo di capirci qualcosa di più sugli Arcani Maggiori, sul suo ultimo libro "Storia di un matto che diventò Mondo" e sul percorso che Mariangela ha intrapreso da qualche anno a questa parte. 
Puntuali come gli Svizzeri, ci accomodiamo e aspettiamo, poco dopo Mariangela ci dirà che è sua prerogativa fare tardi, strappandoci un sorriso per quei venti minuti che ci sono costati un caffè, un cappuccio e un cornetto alla crema fatto di ansie da prestazione. 
Sembriamo due tipi in incognito, io che mangio come se non ci fosse un domani e il Ser Maurizio che si guarda attorno con l'occhialetto di chi di mattine così difficili ne ha viste tante ma tiene botta in maniera assolutamente dignitosa. 
La nostra ospite arriva con fare sereno, ci saluta e si accomoda, portando con sé una buona dose di tranquillità che fino a quel momento era rimasta seduta da qualche altra parte. 
Ci presentiamo nella nostra semplicità ma lasciamo a lei il tempo necessario per presentare se stessa...

"Ho 43 anni, nasco a Subiaco nell'ospedale vecchio, l'attuale Biblioteca, vengo al mondo già particolare perché quando sono nata io erano finiti addirittura i lettini quindi mi hanno dovuto mettere dentro ad una valigia, e questa cosa mi ha segnata un pò, l'ho portata dentro ecco! Ho voluto riportare questa cosa in uno dei miei libri, una raccolta di poesie (Appunti di Viaggio), in cui in copertina c'è proprio una donna con una valigia.
Ho studiato Psicologia fermandomi agli studi triennali, cominciando poi un percorso da autodidatta in quanto ho trovato più interesse verso argomenti di psicologia non proprio convenzionali, come tecniche di meditazione, rilassamento, visualizzazione, tanto che con l'Associazione La Casa dell'Anima di cui sono Presidente abbiamo organizzato nel tempo diversi corsi in proposito".

Maurizio entra a gamba tesa e lo spirito associativo che alberga in lui si fa sentire. 
Associazione? La Casa dell'Anima? Di che vi occupate?

"La Casa dell'Anima perché crediamo nel fatto di essere entità spirituali che albergano in dei corpi materiali piuttosto che il contrario, quindi se il nostro spirito sta bene, sta a piombo e le sue energie sono allineate, anche il corpo ne trarrà inevitabilmente beneficio.
Quindi qualsiasi cosa noi facciamo con l'Associazione è finalizzato proprio al benessere interiore e spirituale della persona. Non siamo una setta visto che ci hanno definito anche così, perché quando in zone abbastanza buie come queste si parla di questi argomenti si sfocia nel non tradizionale e nel non socialmente accettato e si generano facilmente equivoci. Noi non plagiamo nessuno e non siamo plagiati, ci sentiamo persone libere nel senso di non avere molti vincoli mentali, non essere influenzabili, cerchiamo di bastare a noi stessi, cerchiamo ogni giorno di stare a piombo, in equilibrio."

Ok, la prima volta ha suscitato la nostra curiosità, alla seconda occasione è arrivato il momento di chiedere. 
Puoi spiegarci che vuol dire stare a piombo?

"A piombo, l'equilibrio, che poi il piombo è un oggetto archemico come il pendolino (l'Ingegnere Maurizio alza il sopracciglio destro in segno di estasi professionale), tanto che lo si ritrova anche nelle simbologie massoniche, viene usata la squadra e il piombo proprio per sottolineare la corrispondenza con l'equilibrio universale. Io sono convinta che ciò che accade a livello sensibile e superiore trova una corrispondenza speculare con quello che sta sotto, con il materiale, quindi diciamo che il viaggio su questa Terra, almeno per come la vedo io, lo scegliamo già prima di scendere, già sappiamo dove dobbiamo nascere, in quale famiglia, scegliamo i genitori, i fratelli, perché ognuno di essi ci farà crescere in questo percorso. 
Penso che veniamo al mondo come degli Zero, lo zero cosmico, che riferendoci al mio ultimo libro lo Zero cosmico è il Matto."

Ci racconti un pò il viaggio di questo libro, da dove partiamo?

"Partiamo dall'interesse per gli arcani e i tarocchi in generale, sono molto affascinata da queste carte in senso divinatorio, come anche anche dalle rune. Mi affascina molto la cultura celtica, i druidi e tutte le correnti tipiche del nord Europa. 
Preciso che non so leggere le carte anche se alcuni lo danno per scontato e me lo hanno anche chiesto, avrei voluto dire di sì ma più che altro perché così la mattina potrei farmi l'oroscopo e nel caso restare a casa, ma purtroppo no, non le so leggere, per favore scrivetelo."

Attenzione: Mariangela Ceci non sa leggere le carte e non potrà dirvi se diventerete milionari o se avrete fortuna nella vita...purtroppo.

"In questo viaggio è successo che tre anni fa ho perso mia madre e ho toccato il fondo, come se qualcuno avesse spento la luce, non sapevo più chi ero e cosa dovevo fare, non riuscivo più neanche a scrivere un biglietto di auguri nonostante io avessi sempre amato scrivere, fin da piccola. 
Ho cominciato a chiudermi in me stessa perché avevo capito che non ero riuscita a differenziarmi veramente da lei, quindi dovevo elaborare questa cosa. Ho cominciato a camminare da sola, proprio nel senso fisico del termine, cercando di entrare in contatto con i punti sacri di questa zona. 
Ci sono dei punti che io chiamo punti Alep in cui si incontrano in quel momento tutti i tempi e tutti gli spazi. Noi viviamo in un mondo che non è fatto di un tempo definito come noi lo conosciamo ma nello stesso momento abbiamo bisogno di un tempo che ci scandisca i giorni e che serve per organizzarci la vita, altrimenti io arriverei sempre in ritardo come ho fatto oggi (il cornetto, il caffè e la notte brava di Maurizio ringraziano). 
Io sono convinta che l'unico calendario sia scandito dall'alternarsi delle stagioni, e che l'unica legge che si può riconoscere oggi sia soltanto quella della natura, in quanto è tutto scritto lì quello che dobbiamo fare, tutti noi abbiamo una conoscenza interiore che dorme.
Ho iniziato quindi a camminare in questi punti di cui il più importante per me è la zona di Cervara di Roma, ma in queste zone ne abbiamo diversi come la Chiesa di San Giovanni, il Monastero di San Benedetto e altri. In questi punti c'è tutta la natura che ti parla e se riesci a stare in ascolto allora poi ciò che senti lo scrivi, perché canalizzi e tutto questo va su carta. 
Quando ho cominciato ad esprimere su carta queste sensazioni che la natura mi suscitava, ho mostrato il risultato ad una mia amica che invece conosce bene il linguaggio dei tarocchi; questa persona mi ha spiegato che quello che avevo scritto corrispondeva all'Arcano del Matto, che  attraverso la descrizione dell'individuo citato nel mio scritto avevo personificato il Matto. 
Ho scritto ancora e ogni volta trovavo delle corrispondenze con i vari Arcani, in un viaggio che è sembrato via via sempre più interessante. 
Da lì è nata l'idea di approfondire tutti i 21 Arcani, in ordine sparso, a seconda della situazione che stavo vivendo e delle persone che incontravo, ed è andata più che bene."

Chi ha lavorato a questo libro?

"Quando ho iniziato a scrivere degli Arcani subito mi sono resa conto che il materiale era tantissimo, e che era necessario quindi ordinarlo facendo precedere una presentazione anche sul piano tecnico.
Su questa parte sono intervenute due mie amiche, che hanno lavorato con me da lontano, abbiamo fatto tutto on line; una delle due conosce il linguaggio degli Arcani, l'altra invece è un'artista, è molto sensibile e creativa. 
Quindi l'una estraeva a caso una carta ma questa secondo me non era mai casuale perché tutte e tre vivevamo in connessione un'esperienza che ci rimandava a questa carta, mentre l'altra, visualizzata l'immagine dell'Arcano, si focalizzava sulle sensazioni suscitate dai colori. 
Il risultato che ne deriva è un lavoro di confronto con altri testi e di definizione di un'esperienza sensoriale condivisa tra tutte e tre. Questo perché la carta dell'Arcano è fatta di un linguaggio universale. 
Quando ho presentato il libro ho chiesto a chi volesse una dedica di estrarre un numero a caso (ok il caso non esiste), verificando che ogni carta che estraevo aveva sempre una risonanza sulla realtà che quella persona stava vivendo esattamente in quel momento li."

La nave dei folli, Appunti di viaggio e Storia di un Matto che diventò Mondo, cosa li lega insieme?

"Semplicemente l'anima, dall'inizio alla fine, l'anima in tutte le sue sfaccettature e in tutti i percorsi, si parte dalla mia ma si arriva a quella di tutte le persone che ho incontrato in questo  percorso. 
Gli Arcani parlano di noi, di ognuno di noi.

...Dimmi un numero...(e ora?)"

Il mio numero è il 17...

"Le Stelle. La carta delle Stelle è una carta bellissima perché porta consiglio, chi è rappresentato da questa carta è una persona che sta trovando o troverà il suo posto nella vita. Ed è in questo momento della tua vita che stai rispondendo alla tua vocazione ed è così che devi svolgere la tua missione."

Benissimo, siamo nel bel mezzo di un Bar all'aperto e il nostro tavolo è ormai avvolto da un velo di misticismo e magia arcana di cui sfido chiunque a non restarne affascinato. Stiamo ascoltando Mariangela che non accenna a rallentare nel raccontarci il suo mondo e la sua visione delle cose, e un pò cominciamo a capire perché sia stato impegnativo iniziare a leggere il suo libro, ma la semplicità con cui le parole e i pensieri stanno trovando la giusta trama di intreccio è a dir poco sorprendente.
Io e Maurizio non ci guardiamo da un pò, lui porta ancora gli occhiali e tanto quanto me si starà domandando se vale la pena chiedere del proprio numero. Io vorrei mangiare, ancora.

Tra gli Arcani che hai raccontato, con quale di questi ti rispecchi di più?

"Forse proprio le Stelle, perché rispecchiano il mio viscerale bisogno di affermarmi, di dimostrare a me stessa che sono Una, che non dipendo da altri ma sono madre di me stessa, non appartengo a nessuno e nessuno mi appartiene, ma devo stare al mondo al mio posto.
Adesso mi sento abbastanza vicino al 21, al Mondo, manca ancora qualche sfumatura ma quella è normale che non ci sia fino alla fine perché siamo talmente in evoluzione che non si finisce mai di evolvere."

Il mio numero è il 14! Perentorio, diretto, coraggioso. Maurizio toglie gli occhiali mostrando i segni dell'insofferenza da notte difficile e chiede conferma sul proprio numero, ormai io ci sto dentro ed è giusto che salga anche lui sulla giostra degli Arcani, per come la vedo io non può che andare a finire bene.

"E' la Temperanza, bellissima, la Temperanza è una primavera. Chi è rappresentato dalla Temperanza è una persona molto equilibrata, che attende. Tu sembra che non stai facendo niente in questo momento ma in realtà stai attendendo perché sei uno che semina, che poi con pazienza aspetta che il germoglio esce."

Il Matto dove lo mettiamo?

"E' tra quelli che più mi piacciono, è bellissimo, il Matto è l'anima che discende dal mondo col suo piccolo fagotto e le poche cose che ha, ma è tutto ciò che basta e che serve per cominciare a camminare, è uno Zero cosmico, il nulla da cui nasce cosa.
Lo Zero è un cerchio di energia che si apre e diventa 1 fino a tornare allo zero, è ciclico.
Anche il 7 mi piace, il Carro, è dedicato a mio nonno e con il tempo ho scoperto che è un numero magico, è tra i miei preferiti in quanto mi definisce.
Le persone che hanno questo numero sulla coscienza sono destinate a trascinare, sono dei Carri, e io mi voglio proprio illudere di esserlo."

Quali altri progetti in cantiere hai per il futuro?

"Dopo la presentazione qui a Subiaco penso di ripetere la cosa anche nel mio Paese, a Marano, il 26 Agosto. Qui a Subiaco ho tanti amici che hanno apprezzato il mio lavoro e spero di poter continuare a parlare di queste cose.
Ultimamente ho un'idea in mente, vorrei concentrarmi sul fornire un aiuto alle donne, ci sono molte donne che si stanno risvegliando e tutti i segnali mi spingono verso quella direzione.
Lavorare con le donne, fare dei gruppi con loro per poter parlare con gli uomini, perché il femmineo senza il maschile non esiste e viceversa.
Dobbiamo imparare ad ascoltarci e la gente, nell'unirsi, deve imparare a dire io con te sono in quanto metà dell'uno."

Vogliamo chiudere con un'ultima domanda accennando ad un pensiero che abbiamo ritrovato nel tuo libro. Il "bruco" Mariangela si è evoluto?

"Allora...se ci fosse una Runa per spiegare questa cosa sarebbe quella della metamorfosi, della trasformazione continua. Evolvo perché indietro non ci torno, non è possibile, quindi vado avanti e mi trasformo perché ogni volta dobbiamo morire a noi stessi e poi rinascere, è una regola come la natura.
Rinascere a sé stessi tutte le volte vuol dire che il bruco si trasformerà ogni volta in farfalla, cambierà forse le sfumature delle ali ma andrà avanti, e soprattutto le donne fanno questo, sempre."


E' passata circa un'ora, abbiamo appena salutato la nostra Mariangela e siamo abbastanza sicuri di averci capito qualcosa del grande e vasto mondo degli Arcani.
Ci siamo avvicinati al tema da profani ma con la curiosità giusta di chi vuole assorbire informazioni senza pregiudizi, Mariangela è stata più che brava a guidarci dentro per poi farci uscire in sicurezza e con Maurizio possiamo solo che ringraziarla per averci dato sé stessa senza filtri, regalandoci un pezzo del suo percorso oltre che una lezione più che interessante sul linguaggio degli Arcani.
Maurizio ha già rimesso gli occhiali ed è pronto ad una grande giornata nella Capitale e probabilmente, in cuor suo, da temperante qual è ringrazierà gli Arcani tra qualche ora quando dovrà assorbire l'estasiante rientro automobilistico del post-lavoro.
Io porterò con me le mie Stelle e l'idea che, forse si, sto veramente facendo quello per cui ero destinato nella vita, o almeno mi piace credere che sia così e sapere di avere una corrispondenza con gli Arcani ha certamente nutrito la mia autostima in maniera considerevole.

Detto tutto ciò, consigliare di leggere il nuovo libro di Mariangela Ceci "Storia di un Matto che diventò Mondo" potrebbe non essere necessario ma lo facciamo ugualmente, perché dopo aver letto del sorprendente linguaggio degli Arcani, riuscirete sicuramente a trovare il vostro modo, a ciascuno il proprio, di stare a piombo!


Augusto Checchi


    





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