Pensieri e Parole - FareOrientamento 3





Sta per arrivare il prossimo evento dell'Associazione FarePensiero. Ormai giunto alla sua terza edizione, FareOrientamento nelle scuole è una realtà ben consolidata grazie alla quale molti giovani avranno la possibilità di conoscere il mondo delle università e del lavoro, potendo risolvere qualche dubbio e soddisfare la propria curiosità.
E allora cominciamo a metterci il vestito d'occasione immergendoci nel pensiero e nelle parole di chi farà orientamento, di tutti quei ragazzi e giovani professionisti che hanno dato la loro disponibilità e il loro sapere per metterlo al servizio della scuola e dei suoi alunni.
Abbiamo raccolto per i nostri lettori una serie di commenti di tutti i partecipanti all'evento, per cercare di andare oltre alla notizia e conoscere meglio le persone e le loro risorse, le loro scelte e le conseguenze che queste hanno generato.

Il nostro primo obiettivo era capire quali sono le motivazioni che spingono ad intraprendere un percorso di lavoro o universitario. Le parole che vengono utilizzate di più sono passione e curiosità.
La passione, quella di Fernando che spiega "ho deciso di intraprendere il percorso lavorativo di Geometra perché ho sempre avuto la passione per la progettazione e per le nuove tecnologie di costruzione e la voglia di integrarmi sin da subito nel mondo del lavoro e di questa professione".
Il pensiero interessante di Ludovica, che decide di intraprendere il percorso in Medicina perché "fin da bambina mi trovavo a fantasticare sulla professione del medico, e nonostante abbia vagliato altre opzioni, non riuscivo ad immaginarmi a fare altro se non, appunto, il medico". La semplicità scientifica di Francesca, specializzata in Biologia Molecolare, che ci spiega come la scelta sia stata "solo per pura passione, esclusivamente per questo, dalle scuole medie ad oggi con l'interesse principale per lo studio delle scienze".
La curiosità di Verdiana che ha scelto la professione di Infermiere perché "incuriosita dal mondo della sanità e dall'importanza della relazione di aiuto con il paziente, del lavoro di squadra e del rapporto con le altre figure professionali".
Federica, invece, laureata in Scienze dell'Educazione, spiega come la sua scelta "sia arrivata dopo un anno dal diploma di Liceo Linguistico, non avendo le idee chiare preferii aspettare e ragionare bene su quello che poi, forse, avrebbe determinato il mio ruolo nella società. Scelsi questo percorso perché mi sono sempre piaciute le materie psico-fiosofiche."
E poi, come ogni squadra che si rispetti, abbiamo le scelte di chi, come Giampaolo, ha considerato le proprie attitudini personali ma con uno sguardo al mondo del lavoro "ho visto anche le percentuali delle persone che lavoravano nel settore e gli Ingegneri erano una categoria dove la percentuale di lavoro era senza dubbio interessante".

Mentre si discuteva di questo nuovo mondo, sconfinato e affascinante, ci siamo messi al loro posto, con i loro occhi, le loro sensazioni. E quindi com'è davvero entrare nell'università, cosa significa, quali emozioni suscita?
Per l'Architetto Mattia "non è stato affatto difficile perché fin da subito ho capito che sarebbe stata un'esperienza che mi avrebbe arricchito molto sia dal punto di vista della formazione sia a livello umano".
Un pò diversa invece l'esperienza di Clarissa, laureata in Scienze Storiche e Artistiche, secondo cui "entrare all'università dopo un percorso triennale accademico è stato praticamente traumatico, è stato un pò come entrare nella giungla!". 
D'accordo con questa visione anche il nostro Giampaolo,  che ha descritto "un approccio universitario devastante, poiché ho dovuto recuperare tutte le conoscenze scientifiche che non avevo, avendo frequentato il liceo Classico, unitamente alle difficoltà di un percorso accademico molto difficile."
Antonella, laureata in Scienze dell'Amministrazione, aggiunge che "le difficoltà maggiori nel percorso di studi sono state, in primo luogo il dover impostare un metodo di studio efficace in modo da riuscire a conciliare studio e lavoro, ma anche riuscire fin da subito a capire le dinamiche universitarie".
Approccio invece romanzato per Antonio, laureando in Scienze Forestali e Ambientali, che ci descrive "un impatto subito bello, soprattutto per chi adora le novità e chi vuole fare nuove conoscenze. Poi il fatto di essere uno studente fuori sede mi ha permesso di crescere e di responsabilizzarmi sotto tutti gli aspetti ed era quello che volevo, quella maturità che cercavo dopo il liceo".

Ora, pur di metterci i bastoni tra le ruote da soli, abbiamo chiesto ai nostri giovani professionisti se ritenessero utile l'orientamento scolastico e quali fossero state le modalità di scelta personale per ognuno di essi.
Eleonora, laureata in Chimica, spiega come "sarebbe stato utile l'orientamento soprattutto per un aiuto su come impostare gli studi, su quali materie impegnarsi al meglio". Anche l'Informatico Emanuele è d'accordo, "avrei voluto avere un aiuto concreto, soprattutto durante gli anni delle scuole superiori. L'università è un altro mondo, bisognerebbe preparare gli studenti ad un cambio radicale di mentalità oltre che fornire gli strumenti concreti per affrontare queste importante sfida. Questa è una grande mancanza del sistema scolastico a mio avviso". Marina, laureata in Lingue, aggiunge come "nonostante la partecipazione a eventi di orientamento, alla fine la scelta della facoltà sia stata personale" così come Mattia, che crede che "forse più di un aiuto bisognerebbe avere la possibilità di confrontarsi con persone che hanno avute diverse esperienze".
Anche Igor, laureando in Lingue Orientali, avrebbe voluto ricevere un aiuto, e spiega che "dopo il diploma ero molto spaesato ed incerto su cosa scegliere e su cosa potesse fare al caso mio".

Bello o brutto, facile o difficile, continua a ronzarci in testa la stessa domanda, già da un pò.

Lo rifaresti?

E su questa domanda, vogliamo chiudere con alcuni dei loro commenti ringraziando tutti i ragazzi, per ciò che con le loro parole sono riusciti a trasmettere, quel calore interno che brucia e che dovrebbe alimentare ogni minuto dei nostri giorni.

Mattia: "L'unico consiglio che mi sento di dare è di intraprendere un percorso in cui crediamo con passione e fermezza, a prescindere da tutto perché sono dell'opinione che di opportunità se ne possano creare moltissime, basta credere in sé stessi e in quello che si fa."

Verdiana: "Certamente consiglierei la mia scelta ai ragazzi, sia perché oggi l'infermiere è una figura molto ricercata soprattutto all'estero, sia perché è una laurea tanto impegnativa quanto interessante. Consiglierei a tutti di fare una scelta per passione e/o curiosità piuttosto che scegliere in base a ciò che le persone si aspettano da loro."

Fernando: "Sapere quello che si vuol fare e porsi degli obbiettivi ben definititi, a prescindere dal percorso scolastico che è stato fatto, è molto importante per un ragazzo appena diplomato. Queste sono scelte molto importanti, perché sono scelte che andranno portate sopra le spalle per tutta la vita, quindi non bisogna farsi condizionare ne dal momento e ne tanto meno dalla moda corrente, semplicemente scegliete in maniera responsabile e fate quello che vi piace fare veramente, perché a lungo andare per una scelta sbagliata o superficiale, prima o poi verranno pagate le conseguenze…insomma scegliete bene."

Francesca: "Consiglierei la mia scelta ai giovani solo se c'è la passione vera per le materie che si studiano, perché solo con l'interesse reale si riesce a studiare bene e a raggiungere degli obiettivi con il massimo dei risultati. Studiare le scienze richiede tanto impegno e sacrificio"


Giampaolo: "Consiglierei assolutamente il mio percorso di studi, sicuramente è un percorso impegnativo ma le conoscenze e loro applicazioni sono in sostanza sconfinate poiché l’ingegneria vive in tutti gli aspetti della vita delle persone, dalla lampadina, alla macchina, alla tecnologia, ad internet."


Emanuele: "Consiglierei l'Informatica con tutto il cuore. L'Informatica è una delle scienze più belle, capace di mescolare creatività, ingegno e gioco. L'Informatica permea il nostro vivere quotidiano in modi che non riusciamo neanche ad immaginare e tocca i campi più disparati su ogni scala, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. Risolvere un problema attraverso lo sviluppo di uno strumento tecnologico è un'esperienza meravigliosa perché ha a che fare con il concetto di creazione. La soddisfazione che dona non è molto diversa da quella che può provare l'artigiano di fronte all'oggetto da lui creato, dal pittore di fronte al quadro o dal musicista che ascolta la sua composizione"



Chapeau!




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