Nassiriya – La Strage



Il 12 novembre 2003, alle ore 8,40 italiane, un camion carico di esplosivo salta in aria dinanzi alla caserma che ospita il contingente italiano a Nassiriya, devastando la palazzina che è avvolta dalle fiamme. Perdono la vita 19 italiani: 12 carabinieri, 5 soldati, 2 civili italiani, e 8 iracheni. I feriti sono numerosi. L’atto terroristico è firmato da Al Qaeda. “Tutti gli italiani – dichiarò il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - sono stretti intorno alle loro Forze Armate e alle famiglie dei caduti: soldati, Carabinieri, civili. Da decenni l’Italia è impegnata in missioni di pace nelle più varie parti del mondo, missioni segnate dastragi e da morti. Non daremo tregua ai responsabili di questo orrendo attentato. La lotta al terrorismo è una priorita' per tutti i popoli”.

I CADUTI


ORAZIO MAJORANA: 29 anni.
Nato a Catania, carabiniere scelto in servizio nel battaglione Laives-Leifers in provincia di Bolzano. L'anziano padre ha appreso la notizia in Svizzera, dove si trovava per sottoporsi ad alcune visite mediche. È rientrato d' urgenza a Catania.




GIUSEPPE COLETTA: 38 anni.
Originario di Avola (Siracusa), da tempo residente a San Vitaliano, in Campania, vicebrigadiere in servizio al comando provinciale di Castello di Cisterna (Napoli); sposato e padre di una bambina di due anni.




GIOVANNI CAVALLARO: 47 anni.
Nato in provincia di Messina, residente a Nizza Monferrato, maresciallo in servizio al comando provinciale di Asti. Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia. Era da tre mesi in Iraq e stava per rientrare a casa.



ALFIO RAGAZZI: 39 anni.
Maresciallo dei carabinieri in servizio al Ris di Messina, sposato e con due figli di 13 e 7 anni. Era partito in luglio e sarebbe dovuto rientrare a Messina sabato prossimo. Era specializzato nelle tecniche di sopralluogo e rilevamento e il suo compito era quello di istruire la polizia locale.




PIETRO PETRUCCI: 22 anni.
Nato a Casavatore (Napoli), caporale dell'esercito. Ne era stata dichiarata la morte cerebrale poche ore dopo la strage. Poi è stata staccata la spina della macchina che lo teneva in vita. Petrucci era un volontario in ferma breve e in missione in Iraq con l'incarico di conduttore di automezzi.




IVAN GHITTI: 30 anni.
Milanese, carabiniere di stanza al 13.mo Reggimento Gorizia. Era alla sua quarta missione di pace all' estero, dopo essere stato tre volte in Bosnia. Lascia i genitori e una sorella.
 



DANIELE GHIONE: 30 anni.
Nato a Finale Ligure (Savona), maresciallo dei carabinieri in servizio nella compagnia Gorizia. Era Sposato da poco. Era stato ausiliario dell' Arma, poi si era congedato e iscritto all' Associazione carabinieri in congedo. Era ritornato ad indossare la divisa vincendo un concorso per maresciallo.




ENZO FREGOSI: 56 anni.
Ex comandante dei Nas di Livorno dove viveva con la famiglia. Lascia moglie e due figli, un maschio, anche lui carabiniere, e una ragazza che studia all'Università. Era partito per l' Iraq il 17 luglio scorso e stava rientrare in Italia. 



ALFONSO TRINCONE: 44 anni.
Era originario di Pozzuoli (Napoli) ma risiedeva a Roma con la moglie e i tre figli. Il sottufficiale era in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell' Ambiente.




MASSIMILIANO BRUNO: 40 anni.
Maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, biologo in forza al Raggruppamento Investigazioni scientifiche (Racis) di Roma. Viveva con la moglie a Civitavecchia. I genitori e un fratello vivono a Bologna.




DOMENICO INTRAVAIA: 46 anni.
Nato a Monreale, appuntato dei Cc in servizio al comando provinciale di Palermo; sposato e con due figli di 16 e 12 anni. Lascia anche l' anziana madre, il fratello gemello e due sorelle. Era partito per l'Iraq quattro mesi fa e sarebbe dovuto rientrare fra tre giorni. Era già stato in missione a Sarajevo.




ANDREA FILIPPA: 33 anni.
Torinese, Carabiniere dall' età di 19. Era esperto di missioni all' estero che lo tenevano costantemente lontano da casa. Prestava servizio a Gorizia presso il 13.mo Battaglione Carabinieri. Viveva a San Pier D'Isonzo insieme alla giovane moglie, sposata nel 1998.




FILIPPO MERLINO: 40 anni.
Originario di Sant' Arcangelo (Potenza), sposato. Con il grado di Maresciallo comandava la stazione dei Carabinieri di Viadana (Mantova). È morto nell' ospedale di Nassirya dove era stato portato gravemente ferito.




MASSIMO FICUCIELLO: 35 anni.
Tenente dell' esercito, figlio del gen. Alberto Ficuciello. Funzionario di banca, aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente proprio per partecipare alla missione «Antica Babilonia». Grazie alla sua conoscenza delle lingue era stato inserito nella cellula Pubblica Informazione del col. Scalas. Questa mattina aveva avuto l' incarico di accompagnare nei sopralluoghi i produttori di un film-documentario sui «Soldati di pace». Prima dell' attentato, il titolo, provvisorio, era stato cambiato in «Babilonia terra fra due fuochi».




SILVIO OLLA: 32 anni.
Nativo dell' isola Sant' Antioco (Cagliari), sottufficiale in servizio al 151.mo Reggimento della Brigata Sassari. Figlio di un maresciallo e fratello di un carrista. Laureato in Scienze Politiche, Olla era in forza alla cellula Pubblica Informazione. È morto insieme al ten. Ficuciello mentre accompagnava nei sopralluoghi i produttori del film. La conoscenza dell' inglese e dei rudimenti dell' arabo lo avevano fatto diventare uno dei punti di riferimento per i giornalisti.




EMANUELE FERRARO: 28 anni.
Nato a Carlentini (Siracusa), caporal maggiore scelto in servizio permanente di stanza nel 6° Reggimento trasporti di Budrio (Bologna).




ALESSANDRO CARRISI: 23 anni.
Nativo di Trepuzzi (Lecce), caporale volontario in ferma breve, anche lui in servizio nel 6° Reggimento trasporti di Budrio. Era partito per l' Iraq da poche settimane. Lascia i genitori, un fratello e una sorella.




LE DUE VITTIME CIVILI
Nell'attentato sono state coinvolte anche due civili. Si tratta dell'aiuto regista Stefano Rolla, 65 anni di Roma, che stava facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare il regista Massimo Spano e di Marco Beci, (nella foto), 43 anni, funzionario della cooperazione italiana in Iraq.


Fonte: Sito web Associazione Nazionale Carabinieri - Sezione Caduti di Nassiriya Subiaco (www.ancsubiaco.it).

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